lunedì 20 febbraio 2012

One Of A Kind

Una volta le chiesi se ci potesse essere qualcuno in grado di farmi smettere completamente; se lei voleva che io cambiassi. Dopo che ci ragionò su, mi disse, "Papà, amo la tua personalità. Ti amo per come sei. Davvero, non voglio che cambi. Ti amo solo per quello che sei". Volete che vi dica di come mi piangesse il cuore? Vedete...quando mia figlia è accanto a me non ho nessuna tentazione. Ricadere nel vizio è l'ultima cosa che mi passa per la testa. Il sedicesimo compleanno di Stefanie si stava avvicinando. Le voglio comprare un'automobile per quando avrà imparato a guidare. Quindi è meglio che riprenda a giocare. Il gioco mi può portare fuori da tutto questo. Se riesco a rimettere insieme un bankroll posso tornare in azione e dare quello che devo per occuparmi di lei.
Per adesso, però, non posso giocare. Sono bloccato in questa fottuta camera d'hotel. Sono le tre del pomeriggio e questo è l'ultimo posto sulla faccia delle terra dove vorrei essere. Proprio in questo momento, a mezzo miglio da qui, c'è gente che sta giocando nelle partite di poker più ricche del mondo. Sono tutti al Mirage e stanno giocando $1000/$2000 a seven-card stud. E metà di quelli al tavolo sono degli idioti. Non hanno una fottuta idea di quello che stanno facendo. Sono ricchi turisti e grandi produttori cinematografici di Los Angeles, che Dio li abbia in gloria. Potrei ripulirli uno ad uno, ma invece di essere al Mirage sono qui, fuori dai giochi. Al verde. E' proprio così. Ho esattamente quattro centesimi in tasca. Un anno fa avevo un milione di dollari di fronte a me all'Horseshoe e stavo bevendo Dom Pérignon con Jack Binion. Li ho sputtanati tutti.
Sono stato in questa stanza d'albergo per un pò. Alcune settimane credo, ma non sono sicuro. Ho bruciato un sacco di amicizie e fatto incazzare un sacco di gente. Ho cercato di fermarmi a stare da qualcuno di loro, ma non ha funzionato. Così devo alloggiare in hotel.
Alcuni giorni fa non ce l'ho più fatta. Le pareti iniziavano ad opprimermi. Sono andato giù e ho passeggiato per il casinò. Mi sono sentito davvero bene a uscire dalla camera. Non avevo nessun soldo con me. Sono solo rimasto a guardare i turisti ai tavoli di blackjack. Eccoli la - a puntare qualcosa come 5$ a colpo - a dividere le figure e restare su un diciassette soft. A che stavano pensando queste persone? Non conoscono la strategia di base? Mi hanno fatto quasi vomitare. Sono tornato su in camera e ho dormito per dodici ore . Poi ho guardato la tv per tutta la notte. Quando è stato? Mercoledì? Giovedì? Cazzo, non mi ricordo nemmeno. I giorni ormai trascorrono tutti uguali. Non sono in grado nemmeno di dire se è giorno o è notte, a meno che non apra le tendine e guardi fuori.
Sto impazzendo in questa dannata camera. Questo posto è un casino, puzza come un letamaio. Non mi ricordo manco l'ultima volta che mi sono fatto la barba o la doccia. La cameriera è venuta la settimana scorsa. Ha cambiato le lenzuola ma le ho detto di lasciare tutto com'era. Non voglio più essere disturbato, ho messo il cartellino fuori la porta. L'unica volta che apro la porta è per lasciare i piatti sporchi sul pianerottolo per il room service.
Ritrovarmi senza un soldo è una maledizione. Un giocatore deve avere un bankroll. Senza soldi da giocare non vale niente. Potresti essere Pavarotti senza la voce? Questo è esattamente quello su cui ho lavorato nel corso degli ultimi mesi - mettere insieme abbastanza soldi per tornare in azione. E' questo il motivo per cui sono qui adesso. Però finchè non ho i soldi, non posso tornare a giocare. Credo che mi serbano circa ventimila dollari per iniziare, ma ho tradito la fiducia di alcune persone e nel gioco è l'unica cosa che non devi mai fare. Non devi fottere la gente, specialmente quelli che credono in te. E' la cosa più importante.
C'è un vecchio detto nel poker che dice che al tavolo il tuo peggior nemico sei tu. Vi confido una cosa: nel mio caso, mai ci furono parole più vere!

[Tratto da "One Of A Kind", biografia del più grande giocatore mai esistito: Stuart E. Ungar]

1 commento:

  1. Ho appena finito di leggere con ammirazione e dedizione la sua biografia. Avrei voluto conoscere, ma anche ammirare da lontano, questo straordinario personaggio che ho voluto ricordare sul mio blog con un piccolo intercalare tratto dalle pagine conclusive del libro. La sua vita intensa, fatta di eccessi, abusi, ma anche di onestà e generosità merita di essere conosciuta e mai dimenticata.
    Stuey resterà il più forte giocatore di poker degli anni 70-80-90 e il più forte giocatore di Gin di tutti i tempi.
    R.I.P.

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